Erudito e storico italiano. Gesuita, nel 1617 fu espulso dall'ordine per aver
contravvenuto più volte al divieto di pubblicare orazioni in volgare.
Laureato in Giurisprudenza, fu segretario di Alessandro d'Este a Tivoli, quindi
si trasferì a Genova, dove esercitò l'avvocatura ed ebbe la
cattedra di Retorica all'università. Passato a Roma, fu al servizio del
cardinale Maurizio di Savoia e poi docente di Eloquenza all'università La
Sapienza.
M. fu uno dei più attivi esponenti della vita
intellettuale romana della prima metà del XVII sec. Scrisse numerose
opere in latino e in volgare. Tra gli scritti principali ricordiamo:
La
congiura del conte Gio Luigi de' Fieschi (1629) e
L'arte istorica
(1636), che riunisce le tesi sulle quali si basò la storiografia
ufficiale del Seicento (Sarzana, La Spezia 1590-1640).